mercoledì 8 dicembre 2004

Ho capito


ho finalmente capito...


ora che il dolore si fa più acuto...più intenso...oggi ho finalmente toccato di nuovo con mano la realtà


ed è come una liberazione


libera dalla rabbia contro di te...consapevole di aver distrutto con le mie mani metà di ciò che desideravo avere e di aver perso la lotteria che forse mi avrebbe donato l'altra metà


ma almeno so che non è colpa tua...e sentirmi libera da rivalse...rancori...mi sembra improvvisamente così rilassante


ora voglio di nuovo bene al pensiero di te


e di questo sono strafelice

domenica 14 novembre 2004

En el muelle de San Blas - Manà

Ella despidió a su amor
el partió en un barco
en el muelle de San Blás
El juró que volvería
y empapada en llanto ella juró
que esperaría
Miles de lunas pasaron
y siempre estaba en el muelle
esperando
Muchas tardes se anidaron
se anidaron en su pelo
y en sus labios
Llevaba el mismo vestido
y por si él volviera
no se fuera a equivocar
Los cangrejos le mordían
su ropaje su tristeza
y su ilusión
/ Y el tiempo escurrió
y sus ojos se le llenaron
de amaneceres
Y del mar se enamoró
y su cuerpo se enraizó
en el muelle
Sola.. Sola en el olvido
Sola... sola con su espíritu
sola... con su amor el mar
sola... en el muelle de San Blás
Su cabello se blanqueó
pero ningún barco
a su amor le devolvía
Y en el pueblo le decían
le decían la loca
del muelle de San Blás
Una tarde de Abril
la intentaron trasladar
al manicomio
Nadie la pudo arrancar
y del mar nunca jamás
la separaron
Sola.. Sola en el olvido
Sola... sola con su espíritu
sola... con su amor el mar
sola... en el muelle de San Blás
Se quedó, se quedó sola, sola
Se quedó, se quedó
con el sol y el mar
Se quedó ahí se quedó hasta el fin
se quedó ahí
se quedó
en el muelle de San Blás
oh....
sola, sola se quedó
sola sola






lei salutò il suo amore
lui partì su una barca nel molo di San Blas
lui giurò che sarebbe tornato
e lei inzuppata di lacrime giurò che lo avrebbe aspettato
mille lune passarono
e lei stava sempre nel molo
aspettando
molti pomeriggi si annidarono
nei suoi capelli
e nelle sue labbra
portava sempre lo stesso vestito
cosìse lui fosse tornato non si sarebbe sbagliato
i granchi le mordevano
le sue vesti,la sua tristezza e la sua illusione
ma il tempo volò
e i suoi occhi si rimepirono di albe
e si innamorò del mare
e il suo corpo si radicò
nel molo
Sola Sola nell’oblio
sola sola con il suo spirito
sola sola con il suo amore il mare
sola nel molo di San Blas
i suoi capelli diventarono bianchi
ma nessuna barca le riportò il suo amore
e nel paese la chiamavano
la chiamavano la pazza del molo di San Blas
e un pomeriggio di Aprile
tentarono di portarla al manicomio
nessuno potè strapparla da lì
e nessuno mai piu l’avrebbe separata dal mare
Sola sola nell’oblio
sola sola con su spirito
sola sola con il suo amore il mare
sola nel molo di San Blas
Sola nell’oblio Sola con il suo spirito
Sola con il suo amore ill mare
Sola sola nell’oblio
sola sola con il suo spirito
sola sola con il suo amore il mare
sola
rimase sola rimase sola
Sola, sola
Rimase sola Rimase sola
Con il sole e con il mare
Rimase lì
Rimase sola fino alla fine
Rimase lì
Rimase nel molo di San Blas
Sola, sola, sola

La pazza del molo di san blas?!?


Sta nel letto…immobile…il tepore sotto al piumone stretto avvolto sulla pelle…solo il suo cervello è in attività frenetica…non si ferma mai…infaticabile ma che l’affatica entità da lei non controllabile…




cerca di recuperare il contatto con la pancia…ormai da un po’ ogni notte alle 4 del mattino la sveglia l’addome in fiamme…la chiama…sapesse almeno che significa…non è mai stata brava a leggere i segnali del proprio corpo…ad ascoltarsi…sempre tesa a raggiungere obiettivi prefissati ignorando qualsiasi distrazione…



ora sa che il suo malessere è al culmine…e disorientata non sa che fare…


la testa…la testa continua a dominarla e portarla lontano da ogni soluzione…

e una stanchezza infinita la lascia immobile sotto le coperte…mentre i pensieri si mescolano ai sogni ai ricordi e immagini scorrono senza sosta sovrapponendo realtà e immaginazione…



…è buio nel piccolo giardino al centro del crocevia…lui le siede di fronte sul piccolo muretto distingue appena il suo volto…ogni tanto alza gli occhi…lei vi si perde cercando di capirlo…appare così vulnerabile ora…sa di averlo costretto ma non sa a cosa……è sceso su di loro un momento di dolore…due bambini spaventati l’uno di fronte all’altro il fiato sospeso…allunga una mano verso di lui…le dice “…vedi…sei bella”…si guardano…sente le lacrime bucarle gli occhi…e non sa cosa ma il cuore si scalda e vorrebbe abbracciarlo e dirgli che non importa che va bene lo stesso che le dispiace che gli vuole bene che si sente struggere a vederlo così…

...ma resta immobile in silenzio



e lui inizia a cantare piano…in spagnolo…traducendo ogni verso…

”en el muelle de San Blas…”…”nel molo di San Blas”…”ella despidio a su amor”…”ella salutò il suo amor”…

...lei ascolta…poco attenta…tuffata nei suoi occhi…sperando di vedervi spuntare un sorriso…

lui continua…” le decìan la loca del muelle de San Blas..”...

”che significa..” chiede lei…più che altro per fermarlo…interrompere quel fiume di solitudine…

”la chiamavano la pazza del molo di San Blas”…risponde lui…

…un clacson suona…gli altri sono arrivati…salgono in auto…musica dance…via verso la follia del sabato sera…dimenticando se stessi in quel giardino…



…langue ancora sotto le coperte…una voce le ripete ormai da giorni…”la loca del muelle…”…”la pazza del molo…”

lunedì 4 ottobre 2004

21 settembre 2004 00:59

penso a quando torno a casa dal lavoro...dopo una giornata in cui mi hanno sfinita

penso a come non rispondo al telefono se squilla...non apro la porta se il campanello suona...

penso che magari ti chiamo per parlare e dimenticarmi tutto...

penso che gentile mi dici a tua volta di essere appena tornato dal lavoro...stanco

penso che ti martello di domande stupide e invadenti

penso che a volte sono proprio stronza...puoi perdonarmi?





penso che sei una persona splendida...

penso che se non fossi così spaventato potrei perdermi tra le tue braccia...

penso che se pensassi che sei stronza non ti avrei mai permesso di avvicinarti a me

penso che siamo stanchi affamati e soli

penso che sei una donna stupenda




...wow...

giovedì 30 settembre 2004

Riflessioni inutili

non ho proprio voglia di scrivere...

eppure tanti pensieri si affollano nella mente e sono costretta a farli uscire fuori...così...senza desiderio ma inevitabilmente...un pò come vomitare

non mi sento mai a mio agio nelle avventure...eppure la mia indole impulsiva di tanto in tanto mi ci porta dentro...ma non le vivo bene...a pelle mi danno fastidio...non è il durante ma il dopo...il dopo che brucia come sale

sarà che dopo non c'è mai nessuno che si spreca a dirti..."ehi tesoro è stato bello ma non voglio ripetere però ti rispetto e desidero conoscerti"...sarà che sei sconosciuta e dunque non gliene frega niente a nessuno se te dopo stai male...anzi... più sconosciuta resti e meglio è così non hanno sensi di colpa e obblighi di nessun genere...chi se ne frega tanto sei una praticamente sconosciuta

e i più scaltri non si fanno problemi con una sconosciuta...neppure la salutano...neppure le fanno un sorriso...indifferenza assoluta ogni azione dimostra la totale estraneità a te...in fondo per fare sesso mica devono essere tuoi intimi no? chi sarai mai? sei solo una che si sono scopati...che gli frega a loro di quello che sei che vivi che senti

sarà che così com'eri fantastica magica unica come te non c'è nessuna...se ti prendo non ti lascio a nessun altro uomo bla bla bla...beh sarà che così com'eri improvvisamente dopo non lo sei più...

anzi...sei proprio un bel nessuno

e chi se ne frega se sei sensibile ed è proprio per questo che ti cercano...perchè essere così ti rende speciale e magica...essere così ti rende appassionata e dolce...essere così li fa sognare e desiderare

ma essere così ti fa soffire come un cane...e chi se ne frega tanto loro neppure lo sanno neppure si sprecano a pensarci 5 minuti che sei così...anzi...appena gli appari così scappano come tanti conigli spaventati

e tu non sai che fare...che niente ti fa stare meglio...nè urlargli contro...nè stare in silenzio...nè spaccare un servizio di porcellana...nè piangere...niente

e così ti riempi di pensieri inutili...di frasi senza senso che ti si affollano in testa e non servono a niente...e ogni volta ti chiedi perchè ci caschi...perchè permetti che ti facciano del male...e perchè ogni volta per te è soltanto questo

dolore...sofferenza...mai un poco di benevolenza...di affettuosa bontà

e ogni volta torni ad essere meno di niente

martedì 31 agosto 2004

La donna del treno che arrivava in ritardo


Il treno rallentò entrando in stazione…luci fioche…aria densa e sporca…sera di una tipica fine estate… era il 20 agosto…ore 22:30…esattamente 4 anni prima se n'era andata lo stesso giorno alla stessa ora da quella stessa stazione…si interrogò sulla teoria delle coincidenze

Lo stridere delle ruote sui binari e il colpo del treno che si arrestava la scossero distogliendola per un attimo dai suoi pensieri…guardò fuori dal vetro un po’ intimorita…l’aria era così densa da impedirle di distinguere…sentiva il cuore battere accelerato

Poi abbassò leggermente lo sguardo e oltre il vetro lo vide…lui aprì la porta…la aiutò a scendere…si avvicinarono per un attimo in silenzio guardandosi negli occhi…poi le prese la mano e la valigia e s’incamminarono verso l’uscita

Tremava…così forte da non poterlo nascondere…era sempre così quando l’ombra del desiderio la raggiungeva e lei soccombeva…impotente

Calmati” disse lui fermandosi un istante e avvolgendola…la baciò sulla fronte guardandola dritto negli occhi…serio

Guidarono fino a casa sempre allacciati da qualcosa…gli occhi…le mani…l’aria…il respiro…

un percorso ardente a piedi nudi…fino all’ascensore…di ferro…aperto…rosso vivo all'interno…e alzando gli occhi vide i cavi scoperti che tiravano su la cabina…e pensò che anche lei era così…trasportata in alto...sospesa nel vuoto...in volo verso chissà cosa

Entrarono nell’appartamento buio…un miagolio venne loro incontro…la gatta sorniona e un po’ indagatrice si strusciò a lui puntandole addosso due occhioni metallici…si avviarono in camera…lui accese una piccola lampada…lei si soffermò guardandosi intorno…la luce svelava una stanza morbidamente arruffata di cose…

Le si avvicinò abbracciandola e cercando di baciarla…lei ricambiò l’abbraccio evitò la sua bocca…si sfidarono gli occhi finchè lui non distolse lo sguardo e indietreggiò sedendosi sul letto attirandola vicina a se…

Cosa vuoi fare” le disse…lei si scostò…”Andare in terrazza” rispose avviandosi fuori nel buio

L’aria fuori era calda e profumata gli alberi vicini…lui la raggiunse e l’abbracciò di nuovo incollandolesi addosso senza mai staccarsi lo sguardo riportandola dentro e lei seguendolo

Si spogliarono a vicenda in silenzio…al buio...si amarono due…tre volte…in modo veloce…audace…storditi…sorpresi…e lei pensò a com’era strano e bello restare dentro a quel momento nel quale lui la tratteneva

......................

domenica 29 agosto 2004

Se mi lasci non vale, se mi lasci non vale

La valiglia su letto quella d'un lungo viaggio,
e tu senza dir niente hai trovato il coraggio,
con l'orgoglio ferito di chi poi si ribella,
ma quando t'arrabbi sei ancora più bella.

E così su due piedi io sarei liquidato,
ma vittima, sai tu, bilancio sbagliato.
Se un uomo tradisce, tradisce a metà, e cinque minuti e non eri più quà.

Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale)
Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale)
Non ti sembra un po' caro il prezzo che adesso io sto per pagar?

Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale)
Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale)
Dentro quella valiglia tutto il nostro passato non ci puo star.

Metti a posto ogni cosa e parliamone un po'.
Io di errori ne ho fatti e di colpe ne ho,
ma quello che conta tra il dire e il fare
Saper andar via ma saper ritornare.

Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale)
Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale)
Non ti sembra un po' caro il prezzo che adesso io sto per pagar?

Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale)
Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale)
Dentro quella valiglia tutto il nostro passato non ci puo star.



Oggi mi hanno parlato con questa canzone...


Carino no? divertente...inutile negare l'evidenza...se non fossi così bastardo saresti l'uomo per me...Julio Iglesias non me lo aveva ancora dedicato nessuno


ragazzino

giovedì 19 agosto 2004

30 bellissime ore


lo aveva incontrato per caso...un sabato pomeriggio...lui le aveva sorriso e detto qualcosa di generico a proposito di una canzone


ricordava di averlo giudicato carino ma niente più...era uno dei tanti...partiva per la tangente ecco...a momenti cominciava a raccontare e gli piaceva essere ascoltato...questo l'aveva colpita...ma nulla più...e d'altronde non le importava


lo aveva rivisto il giorno dopo...sempre per caso...lei in fuga da un attacco di rabbia...lui chissà da cosa


era nell'aria che entrambi avevano cose a cui non pensare...entrambi inquieti della propria situazione e di se stessi...entrambi soli e ironici...


fu sempre per caso che parlarono tutto il pomeriggio fitto fitto...con allegria e malizia...lui corteggiandola sfacciato...da bastardo irriverente...arguto e veloce...un pò falco e un pò gatto...lei leggermente distaccata e divertita...forte dei suoi anni in più...


c'era in entrambi la voglia di lasciarsi andare ad un sogno...seppur per poche ore...un sogno dove fossero attori...l'una per l'altro...e tacita era nata la complicità...


le canzoni...i balli...i regalini...la sua sembrava una danza nel farla sentire la più bella...una regina


poi si raffreddò...senza che lei capisse come...sapeva solo che lui non c'era più...non la sognava più...divenne sfuggente...annoiato...noioso...e lei cominciò a tremare


non capiva...era confusa...dove aveva sbagliato...


la notte fece un sogno...al mattino cercò di ricordarlo...ma col passare delle ore svanì e lei non riuscì a fissarne il ricordo


allora capì...non c'erano sbagli...un sogno è fatto per poco...è solo quel che accade in quel momento...svanisce comunque...e assieme ad esso il tempo che è trascorso...


...per lei...30 bellissime ore

Ferragosto


Si era svegliata strana...d'altronde ormai ferragosto era entrato a far parte di quei giorni di festa in cui ci sente sempre un pò strani se si è soli...


e lei sola lo era...ma si era svegliata ripromettendosi di non cì pensarci e di sorridere...di tenersi impegnata in modo cauto...quasi a non combattere quel caldo asfissiante che...da solo...metteva malumore


il suo sms era arrivato poco prima di pranzo...sentiva ancora il sapore caldo e amarognolo del caffè mattutino...un semplice messaggio di auguri...come era ormai di moda inviare...


certo non le aveva fatto piacere...ma aveva mantenuto la calma...e insieme alla sorpresa le si era risvegliata l'ansia di rivalsa e di vendetta


cosa fare...rispondere educata e glaciale...educata come le avevano insegnato...ignorare...replicare con veemenza...un vortice mentale si era alzato tra i suoi pensieri cercando una risposta che servisse a schiacciare definitivamente il suo interlocutore...a fargli capire...a farlo tornare pentito e finalmente consapevole


poi la calma era riemersa padrona...e lucidamente aveva sentito la risposta dentro di se...


in nessun modo lui avrebbe capito...ma lei...lei lo voleva così?...no...


cancellò il messaggio finalmente sicura...era "lei" ad aver capito...


era tempo di vivere...parlando davvero...respirando davvero...il resto non era mai esistito

sabato 7 agosto 2004

Speachless


6 agosto 2004 ore 06:46:02


"mi spiace solo di una cosa...che non mi hai capito...ti chiedo scusa...nient'altro...insomma non me la perdoni?...ok...un bacio"


NO COMMENT

sabato 31 luglio 2004

La senti

...l'aria tra te e il soffitto...bianco nella penombra...la luce discreta...attraversa le persiane...filtra trasparenti tende purpuree...e fili colorati dipingono sui muri...


la senti...l'afa del primo pomeriggio di fine luglio...e la tua pelle umida...


la senti...la musica sinuosa esotica a volte un pò graffiante...come una frusta sottile che ora accarezza crudele...dopo schiocca sferzante


la senti...la tua sensualità...timida e un pò sprecata...vorrebbe urlare prepotente...la senti sotto la tua mano aperta e immobile posata sul ventre...


la senti la comandi...e ammutolisce...docile diventa un sussurro sommesso la spingi lontano mentre sale...agli occhi...si riempiono...di lacrime...ma abbassi e chiudi le palpebre...una esce scivola via...la tua testa all'indietro...bagna la fronte si nasconde tra i capelli...


continua la musica...sottile un pò ossessiva...così...come quelle emozioni che silenziose accompagnano la tua vita

domenica 11 luglio 2004

Il seme dell'odio

Non è possibile vivere così


l'odio è un sentimento meschino che consuma e sfinisce


non avevo mai odiato prima di te


mesi fa sono arrivata qui avevo voltato pagina e pensavo di ricominciare


adesso invece sono in ginocchio e non so liberarmi di tutto questo


ho superato di peggio eppure mai ricordo essere stata così male


ho superato di peggio eppure non riesco a liberarmi di te


adesso sono qui a maledirti


e non ti perdonerò mai...mai...per aver piantato il seme dell'odio nel mio cuore



martedì 29 giugno 2004

Nell'attesa

Ed eccomi qui senza aver preso ancora alcuna decisione


non so se fare o cosa


fare magari non fare


azioni personali che mi permettano di voltare pagina è evidente che tra noi non c'è alcun collegamento


non c'è neppure ciò che di me hai detto a Marylin non c'è neppure un presunto affetto empirico un rispetto di mente nei miei confronti i fatti lo dimostrano


le tue erano le solite balle patetiche i sentimentalismi che sciorini a te stesso


io non esisto non sono io e neppure sono un qualunque altro essere umano


non ho ancora preso alcuna decisione perchè non so distinguere dentro me cosa può farmi stare meglio darmi meno male


mi fai pena? si


mi fai rabbia? si


mi fai palpitare? si


mi fai sognare? si


mi fai soffrire? si


potrei continuare all'infinito


soccombo davanti al potere che anche così da lontano riesci ad avere su di me e continuo incredula a non voler accettare questa misera realtà fatta di niente


un giorno di questi scriverò e racconterò del famoso "meccanismo dell'attesa"


un giorno di questi quando mi sentirò pronta a scrivere di una cosa così profonda


intanto penso a quello che a volte discutendo e scherzando ti ho detto...vorrei morderti a sangue


non scherzo ora...se potessi morderti le mani e strappartele a brandelli


deve esserci davvero un pò di pazzia in me se con calma lucida visualizzo questa immagine...


e chi mi conosce credo fatichi a vedermi in tali sembianze


un pò di tempo fa qualcuno commentando un mio post ha sottolineato come questo blog dimostri quanto può esistere oltre la realtà


è vero...dentro di me vivo una vita parallela...diversissima e certamente più articolata molto più movimentata del mio quotidiano


dell'uscire ogni mattina immergendomi in uno spazio ristretto colmo di persone e di rumori con cui nonostante tutto non riesco a fondermi ove resisto in silenzio a mille piccole cose che mi graffiano a tante lacrime non sgorgate e mille sorrisi nati sulle labbra non più dal cuore ormai da tanto troppo tempo


eppure chi mi vede immagina ugualmente una sensibilità e una mutevolezza forte ma certo non quello che ho tracimato qui...su questo blog


e certo non saprà mai ciò che ho costruito dentro di me da quando ti ho intravisto


da quando ho saputo che esisti perchè il punto è che purtroppo tu esisti non per me ma esisti


non mi eri apparso così pericoloso seppure una premonizione inconscia a febbraio c'era stata l'ho scacciata come sempre forte della mia razionalità forte del mio sapermi "controllare"


ora sono qui instupidita e indebolita a rodermi per un uomo di cui non so nulla a parte il fatto che mi rifiuta in ogni modo


e così...conscia di tutte le mie debolezze anche stasera proverò a dormire senza riuscirci e domani proverò a sorridere davvero senza riuscirci


e di nuovo seguendo il filo "dell'attesa"...aspetterò che passi...che arrivi un'altra ossessione...che arrivi un altro tempo...un altro lavoro...altri colleghi...altri amici...altre realtà


sempre sospesa appesa al filo

lunedì 28 giugno 2004

basta basta basta!



esco dal blog

Continuo a tormentarmi


non capirò mai perchè l'hai fatto non mi spiegherò mai questa cattiveria

non è solo indifferenza è molto di più

e penso a quando parlavamo e mi sentivo così in pace tranquilla sicura serena ricordo ogni sensazione e com'era bello raccontarsi

non ti ho mai fatto del male ed ero certa che qualsiasi cosa fosse stata la nostra sarebbe stata comunque bella

qualsiasi cosa

ora stento a crederci mentre affondo le unghie nel palmo della mano per trovare una ragione a questo dolore che sento troppo invadente e immeritato per una tale miseria

e mi ripeto che non sei nessuno nessuno

ma non mi basta

brancolo alla ricerca di un'azione qualunque che mi faccia stare meglio un qualsiasi modo con cui sfogare questa mania di te

e smanio non la trovo

e il sonno non arriva

domenica 27 giugno 2004

via da qui


accendere una candela dietro l'altra

sia costantemente vicina a me una fiamma che brucia

e assieme ad essa voglio tanto che bruci anche l'idea di te

mi perdo struggente ogni attimo nella fiamma ma continuo a vederti

come si fa a sciogliere un'idea una fantasia come si fa

sto diventando pazza questa ossessione non la sopporto più



ti odio

ti odio perchè non ti odio

ti odio perchè mi stai davanti e non dici nulla

ti odio perchè sono inerte in silenzio ed egualmente osi sentirti infastidito

ti odio perchè so di essere meno di una mosca finita per sbaglio nella tua stanza

ti odio perchè esisti anche se non esisti

sei il grande falco che riempie la mia camera fissandomi muto e io piccola e immobile non posso ignorarti...

come invece fai tu

ti odio ma non posso odiarti

così alla fine odio me stessa

brucio

brucio

ho disegnato...qualcosa di informe...la mia emozione...sulla carta

petali...o rovi...lingue di fuoco piuttosto

rosso scuro il tratto...rosso di rabbia...rosso di passione...rosso desiderio

brucio in silenzio un vulcano mai esploso

sabato 26 giugno 2004

il male inutilmente

perchè mi tratti così...senza rispetto...con maleducazione...sgarberia

pensi che questo mi ti tolga dalla mente credi che freddezza e distacco servano da cura

no...è solo cattiveria...gratuita inutile superflua e come una vittima inchiodata al suo carnefice la mia mente continua a inseguirti ovunque

come vorrei poterti spazzare via ma per quello ci vorrebbero buoni sentimenti e qui non ce ne sono...non più

da parte tua esiste solo paura paura paura...e insofferenza...per via della tua debolezza

da parte mia c'è orgoglio ferito...e rabbia...tanta rabbia

non sei colpevole in alcun modo di ciò che sento...ma il tuo comportamento delle ultime settimane nei miei confronti è indegno

quante energie sprecate inutilmente quanto potremmo darci di utile e gentile senza questa tua bastarda ostinazione

hai perso la strada ma non lo ammetterai mai stupido presuntuoso

non lo ammetterai mai...soprattutto con me

mercoledì 23 giugno 2004

aiutami


è mentre il distacco si fa più forte e il silenzio sempre più assoluto che mi ritrovo ancora e ancora più inchiodata al tuo pensiero

a questa perversa attitudine al silenzio che a poco a poco mi diventa familiare

la mia parola cristallizzata ogni giorno di più fino a sentirmi gelata...

e stretta in questa morsa mi abbandono all'illusione di poter comunicare con te per via telepatica...o emozionale...empatica

ma se fosse...se così fosse...potrei giungere fino a te solo con il sentimento...e con la forza delle emozioni

così mentre immagino...e vivo e percepisco ogni più lieve increspatura...ti parlo...

perdonami...perdonati...non sei colpevole...non lo sono io...è successo...tutto qua

perdonami...e ti chiedo...aiuto...aiutami...è solo col tuo aiuto che posso uscirne

non il silenzio...non il distacco...non il gelo...'chè mi terrebbero qui per sempre...

no...tienimi viva...aiutami a bruciare...tutto questo...bruciamolo assieme...aiutami ad uscirne...consapevolmente...concretamente...non in silenzio...coscientemente

aiutami...mi senti...aiutami

sabato 19 giugno 2004

il bello e lo strano di noi donne

quasi le due del pomeriggio...il sole alto...il climatizzatore non ce la fa a raffeddare la mia piccola auto nera rimasta troppo a lungo al sole...

o forse sono io che brucio...il mio dolore brucia...

la gola secca...non posso aspettare di rientrare a casa...decido una pausa...

il solito bar...penombra...aria condizionata forte...facce conosciute...chiedo un bicchiere di acqua fresca...

sorseggio e vedo seduti per pranzo lo staff al completo del mio studio dentistico...strano...è sabato...

più o meno mi salutano tutti...chi più calorosamente...chi più timidamente...alcuni li conosco da anni...

poi Andrea...38 anni...due occhi verdi da paura...forte e saldo come una pietra...mi guarda strano...saranno due mesi non ci vediamo...allunga un braccio e mi attira a se...mi sussurra all'orecchio..."ma che hai fatto...sei diventata bellissima..."...

lo conosco...so com'è...non c'è malizia...è sincero...vedo il suo collega...più giovane... sembra un divo di Hollywood...lo corteggiano tutte...se lo mangiano con gli occhi...mi guarda con interesse...so che tutto questo è sciocco...infantile...

ma penso all'umiliazione di questi giorni...delle ultime settimane...ad un uomo che mi ha giudicata...senza neppure conoscermi...donna che non può ispirare romanticismo..o desiderio...donna che non vale neppure una cena...con cui "limitarsi" ad un pranzo...donna "fragile"...che non "vive le storie"...penso ad un uomo che mi ha guardato l'anima ed è scappato dopo aver espresso un verdetto negativo...un uomo che mi ha fatta sentire donna scialba e povera

e brucia come sale su ferita aperta...

...siamo strane a volte noi donne...sento Andrea tra l'orecchio e la curva del collo dove mi parla e lo abbraccerei e lo bacerei qui davanti a tutti...

per il regalo che mi fa in questo momento...per farmi sentire desiderata e desiderabile

sento la sofferenza di questi giorni e so che ciò che vede è la mia vita

so che se sono bella è perchè pur soffrendo finalmente sono viva

VIVA



venerdì 18 giugno 2004

beh

...nessuno ha raccolto il mio invito...si vede che non ho posto la domanda in maniera invitante...peccato...

sondaggio

vorrei creare un piccolo forum...sapere il parere degli altri...

divagazioni su...l'erotismo

è qualcosa di oggettivo? di definito? o piuttosto ne esistono più versioni...sfumature...varianti soggettive

se lo si intende come il saper suscitare il desiderio...non dovrebbe essere una cosa unica ma ne dovrebbero esistere tipologie diverse...

o è invece un "tipo di sessualità?" recentemente è così che l'ho intravisto e mi è sembrata una mistificazione

perchè per me...e magari sbaglio...è erotico ciò che passa dalla mia testa al mio spirito attraverso il corpo e ne fa un tutt'uno

per me erotismo è qualcosa di sussurato...meglio...detto in silenzio...percepito...inspirato...qualcosa di così sinuoso e duttile che si insidia dolcemente e quietamente nei tuoi meandri più privati che neppure sapevi di avere...

il desiderio non ti assale ma ti invade sottilmente e ti cattura ti incolla ad un pensiero un'idea una sensazione e da quelle ti fai guidare in modo silenzioso

non trovo erotico qualcosa di "urlato"...

ma forse sono ancora una volta io la margherita blu?

via ai commenti...sono curiosa di sapere cosa ne pensate...

giovedì 17 giugno 2004

Buon compleanno


Un augurio libero, innocuo, sincero...

che tu riesca sempre a vedere la realtà attraverso il sogno...

una piuma...simbolo di leggerezza...

accompagni ogni tuo momento...

stavolta non firmo...'chè non ce n'è bisogno...

una firma forse si aspetta qualcosa...

dunque col solo fiore mi rivelo...

e alle note delego il parlare...

mentre lascio qui il mio...

Buon Compleanno...

PER TE


martedì 15 giugno 2004

stamattina presto...


sono ai lati di una strada...c'e neve fuori dalla carreggiata sul terreno che la costeggia...è il tipico paesaggio dove finiscono le case di un paese...è una giornata grigia


sto spingendo manualmente una bicicletta o un motorino...non so...impugno il manubrio ma procedo a piedi...in cerca di un riparo per il mezzo affinchè umidità e freddo non lo rovinino



intravedo una casa un arco al piano terra...una specie di patio...vi entro e riconosco dove abitavano i miei anziani zii quando da bambina sono andata a vivere da loro e sono stata trattenuta per tutto il tempo finchè mio padre non mi ha ripresa con se


senza indugio ripongo lì il mezzo ma improvvisamente la porta di casa si apre e ne esce una donna sconosciuta



forse appena più giovane di me...solare...sorridente...mi prende per mano e mi invita dentro poi mi abbraccia di slancio...continuando a sorridere mi ringrazia dice che la sua felicità è tutto merito mio...mi è infinitamente riconoscente...la guardo in volto...la sua gioia è così evidente che mi commuove...le brillano gli occhi...il suo aspetto è semplice e mi fa pensare alle donne danesi...pulite e ordinate...non alla moda ma luminose materne...eppure non ha l'aria di una madre...



finalmente mi guardo intorno...questa è la grande cucina...è diversa da quando ci abitavo...ora è piena di luce e colore...le pareti tutte di tinte diverse e vivaci...brillanti pitturate da poco...i mobili in legno anch'essi laccati bianco o colorati pastello...tutto è lindo semplice e bello...improvvisamente ricordo che anche il patio dove ho lasciato il mezzo è colorato e dipinto di fresco...tutto è rinnovato...armonioso e vivo...


la donna continua a sorridermi e mi invita ad andare dove voglio...questa è casa mia...


mi avvio al piano di sopra verso la camera...lo faccio seguendo il filo del ricordo di un uomo...avverto la sua presenza ma non ne vedo il volto...so di aver vissuto in quella camera con lui e che partendo deve avermi detto che sarebbe tornato e allora tutto sarebbe stato finalmente diverso...



il sogno ora è confuso...sono certa che mi ha parlato...so del sentimento di amore che provavo per lui...struggente pieno di desiderio ...il suo ricordo mi da nostalgia e speranze...eppure ancora non ne ricordo le sembianze...


entro infine nella stanza...sempre appesa al filo dei ricordi di lui e delle sue parole passate...

vedo un letto bianco le pareti tinteggiate a metà di un verde chiaro che infonde tranquillità...ripenso ancora alle parole che deve avermi dette prima di partire...e improvvisamente non so più se erano "un giorno tornerò" o "se tornerò"...improvvisamente non ho più certezze...nel sogno stesso mi confondo...



sbatto gli occhi nello sforzo di ricordare...


...la luce chiara filtra dalle persiane...sono sveglia ed è inequivocabilmente mattina

come neve


triste una tristezza struggente mi assale e sale sempre più e mi fa scendere giù giù non so dove come lacrime che restano invisibili e asciutte dentro ai miei occhi


continuano le note di pachelbel e sento come neve che scende e fiocchi mi si attaccano addosso gelati avvolgendomi 


scompaio in un manto bianco che poi si scioglierà e io con lui

domenica 13 giugno 2004

sorprese elettorali


come molti altri italiani ieri sera sono stata a votare

devo ammettere...svogliatamente...senza alcuna coscienza mi sono volutamente e totalmente evitata tutte le propagande televisive radiofoniche non ho letto i manifesti per strada

ma ho avuto un nonno partigiano che non mi ha mai parlato di politica e di partiti però mi ha insegnato a rispettare il sangue di quelli che per il diritto al voto si sono fatti ammazzare

è per rispetto di un ideale che ogni volta io come un soldato vado a timbrare il mio cartellino al seggio

da bambina ricordo di aver visto nelle aule della nostra scuola le foto di Montalcino distrutta dai bombardamenti e dagli altri...non da mio nonno...ho saputo cosa sia stata la resistenza della Val d'Orcia

ho amato mio nonno per quel suo essere piccolo e forte come un ulivo con due occhi verdi vivi diretti e sinceri simpatico e beffardo come ogni gemelli l'ho sempre sentito così vicino a me pur nel poco tempo trascorso assieme

persino i nostri compleanni erano consecutivi e lui così piccolo mi prendeva in giro perchè piccola lo sono anch'io

ricordo come sapesse tutto di terra di vigne di vino senza mai esser stato un vero contadino eppure capiva la sua terra come fosse la sua donna

della sua vita dura piena di privazioni e di colpi mortali non si lamentò mai con me nè mai volle trasmettermi altri ideali se non quelli di lealtà e coraggio...mai di tendenza politica

questa è un'altra delle cose per cui ho tanto ammirato e amato questo piccolo uomo intelligente poco più che analfabeta nato nel secolo prima al mio che aveva affrontato ben due guerre più molte altre

ogni volta perciò...vado a votare e penso a lui...a come sarebbe triste forse ora

ieri sono entrata nella scuola della mia sezione dove si fanno elementari e medie...

al piano terra sul muro accanto alle scale dei tabelloni colorati...

titolo "laboratorio di poesia"...

sopra al familiare cartoncino bristol tanti piccoli pezzetti a righe o a quadretti ritagliati dai quaderni degli alunni...a forma di nuvola...di fiore...o imprecisati...

...sono rimasta lì sospesa a leggere...

"come bianche gocce di panna cade la pioggia sui delicati fiori"...

scritta da un bambino di terza elementare

e anche quel mio dovere così velato di malinconia improvvisamente ha avuto un senso...un piacere...gocce di panna...la poesia in fondo è così...semplice e innocente.

sabato 12 giugno 2004

letto stasera


Credevo che alla mia vita ormai mancassero solo delle sfumature.

Poi incontro te e mi accorgo che mi mancava la vita.

(Massimo Troisi)

strano


sta accadendo qualcosa

non so cosa...non riesco a capire

mamma non riesco più a sentirti

non sento dolcezza nè calore

sto accendendo tutte le candele ma la loro luce non mi scalda e non ne sento fragranza

il violino non mi emoziona più e non ho percezione di lui

ho freddo un gelo terribile

devo alzarmi ed uscire ma sono annichilita da questa orribile sensazione

come espulsa all'indietro ora in orbita nel vuoto un grande vuoto buio e nero

mi sento di pietra

quando


quando finirà tutto questo

resterò sempre in attesa...

notti trascorse sognando svegliandosi di soprassalto sognante con la percezione viva di una presenza

giorni vissuti nella tristezza più totale impermeabile a coloro che ho intorno

lunghi momenti da sola pianti pianti infiniti scossa da singhiozzi che mi lasciano lì...esausta

non è mai stato così...non era mai stato così...com'è possibile tutto questo

preghiera

cara mamma

ti prego aiutami

donami il domani

fammi ritrovare

la gioia che sento sgorgarmi nel cuore adesso

fammi forte fammi buona

cara mamma

come sono stanca

aiutami

a passare questa notte

note


io sono quel violino che suona si muove vibra stride piange sorride

ogni volta che suona l'anima vibra un archetto invisibile e impercettibile la sfiora e ne trae ogni sorta di emozioni

dolore commozione dolcezza tenerezza gioia sono duttile e morbida le lacrime scendono copiose dai miei occhi sulle guance fino alle labbra ne sento il sapore dolce salato

sono uno spartito che non conosco e non so leggere ma che suono senza volere un verso che non so intonare ma che istintamente vergo...intanto mi perdo nell'aria

una piuma è fluttuata leggera da tempo si è adagiata e fermata sul mio cuore...

ed è ancora lì

la mia poesia


un sogno mai svelato...coltivato dentro al cuore di ragazza poi di donna

quasi tutte sognano il matrimonio una grande cerimonia un abito bianco pieno di pizzi tanti invitati festa bomboniere partecipazioni regali fiori foto tanto tanto tutto

io ho sempre sognato il mio lui ed io protetti dall'ombra e il fresco della nuda pietra di una pieve soli davanti a Dio nessun prete unica luce candele e il Canon di Pachelbel che ci accompagna nella nostra promessa

questa era la mia poesia

Stupid


Night lift up the shades
let in the brilliant light of morning
but steady there now
for I am weak and starving for mercy
sleep has left me alone
to carry the weight of unravelling where we went wrong
it's all I can do to hang on
to keep me from falling
into old familiar shoes

how stupid could I be
a simpleton could see
that you're no good for me
but you're the only one I see

love has made me a fool
it set me on fire and watched as I floundered
unable to speak
except to cry out and wait for your answer
but you come around in your time
speaking of fabulous places
create an oasis
dries up as soon as you're gone
you leave me here burning
in this desert without you

how stupid could I be
a simpleton could see
that you're no good for me
but you're the only one I see

everything changes
everything falls apart
can't stop to feel myself losing control
but deep in my senses I know...





how stupid could I be
a simpleton could see
that you're no good for me
but you're the only one I see




(Sara McLachlan)

venerdì 11 giugno 2004

la mia dolce amica che non ha paura


la mia dolce amica che si è fatta un blog qui

lei che non ha paura di abbandonarsi ai sogni

lei che non teme di parlare di amore albe e tramonti pensando a qualcuno mai visto

lei che sa lasciarsi andare senza temere cosa sarà

questa è la sua dote più grande il suo fascino più estremo

chiunque vorrebbe poterla accompagnare nei suoi viaggi e far parte di ciò che sogna

non sarò mai così

mi hanno insegnato che è peccato non esser bravi adulti e concreti e ora non so fuggire da queste briglie che mi han messo moltissimi anni fa

lei è un cavallo allo stato brado io un povero ciuchino al carretto

chérie...non sai quanto ti invidio in questo

con tutto il mio affetto

uff!!


vabbeh...non esageriamo...

un pò infatuata è sufficiente via...

perchè


perchè il mio pensiero mi riporta qui...sempre qui...da te

perchè

dunque non ho orgoglio? ma per cosa...in fondo ciò che è accaduto è solo un dettaglio...che conoscevo bene e non volevo vedere

ma allora perchè...perchè in qualche modo torno sempre lì con il pensiero...lì dove ci sei tu

mi sveglio nella notte con te addosso come se mi dormissi accanto

e la cosa che mi sconvolge è che mi sveglio "bene"

nei momenti in cui la testa non controlla io sono persa nella dolcezza del mio sentimento e ci affondo come nella schiuma di un bagno caldo

ne emergo fresca e riposata...sono matta? no...sono innamorata

ecco...l'ho detto