venerdì 1 gennaio 2010

Telecronaca noiosa

Cena in famiglia alle otto di sera, praticamente una merenda per me. Ho lavorato e a malapena avevo avuto tempo per breve restauro e auguri di persona ai miei. Morale: alla cena sono arrivata tardi, hanno iniziato presto ed erano ormai al dolce. A dire il vero ero stata indecisa se uscire, temevo non sarei riuscita a reggere, dal parrucchiere sbadigliavo, sbadigliavo, ma tra amici ti preoccupi meno, e poi sarà questa voglia di calduccio di famiglia che ho da un pò, io che la famiglia quasi non l'ho avuta e questa vita non l'ho fatta mai.
Il meglio era l'aria di mia nipote e della sua amica, 14 anni, alla loro prima festa "da grandi"; le loro voci, i risolini eccitati mentre stavano chiuse in bagno a prepararsi, accompagnarle alla festa, e aspettare l'ora per andare a riprenderle, leggere tutta la sera la loro telecronaca della festa via sms.
Noi "grandi" siamo andati al cinema, e già questo è insolito, almeno per me. A parte noi, il resto erano pensionati coraggiosi; si, per l'aver sfidato l'acqua torrenziale che non ha cessato per un attimo e imperversa tuttora. Il film l'ha scelto E, non lo conoscevo e non ho approfondito, ma arrivati al cinema, leggendo Lasse Hallstrom, ecco, ho pensato, vedrai che mi addormento. E invece no, il film mi è piaciuto! Certo è un pò slow, ma l'ambientazione e la fotografia sono belle, e il protagonista, che dire. Un meraviglioso akita che ti conquista sin dai primi fotogrammi, per la sua bellezza e la sua bravura. Non racconto altro perchè non voglio rovinare il film a chi deciderà di andarlo a vedere, dirò solo che è una bellissima storia di "fedeltà", amore, unione. E scusate, niente a che vedere con le classiche storie di Lassie, RinTinTin, Rex, ecc. Gli occhi  di "Hachiko" sono umani. Ho pianto incessantemente l'ultima mezz'ora del film, all'inizio, raccogliendo ogni lacrima "col ditino", cercando di salvarmi il trucco, molto stile bon-ton, poi lasciando che scendessero copiose. Era dai tempi di ET che non piangevo così tanto al cinema, ma so che è per via di quella parte di me. Si, insomma,la mia parte "cane" che cerco di scalciare via (assieme alla parte "gatto" che invece tento di recuperare).

Attraversato il centro storico sotto l'acqua a catinelle, circondati da pazzi scalmanati che facevano scoppiare botti a più non posso, io che inveivo, e gli altri a burlarsi di me, (che ci posso fare se i botti mi fanno paura), stretti dentro i portoni a guardare i fuochi d'artificio, ci siamo infine fermati in un locale vicino casa mia. Spumante e dolcetti, è bastato un bicchiere,e mi è partita, come dico io, la "cretinite". Quella che ridi per qualsiasi cosa, basta anche solo una parola, ti senti la bocca da orecchio a orecchio e gli occhi che sperluccicano, e dentro un cosa lieve lieve. Poi di nuovo fuori, raccolte le "bambine" e ricondotte al nido, saluto e torno a casa, solita corsa trafelata notturna dal parcheggio a casa.

Ora ho la mente a "più vie", parte ai ricordi della serata, in sottofondo pensieri, retrogusto di sorpresa, per queste emozioni altalenanti che stasera mi attraversano; apro il blog, clicco su un nome che mi attrae, tento di leggere, concentrarmi su di un unico punto, inutilmente. Mi sento come il delta di un fiume, o un deltaplano lanciato...e da lontano una musica transita in mezzo a tutto questo. Fuori dal mio controllo tutto si mescola, metto a fuoco: la musica esce dal blog che ho aperto, è partita in sordina senza che mi accorgessi, poi è esplosa, e mi ha triovata così, a braccia aperte, mi ha invaso senza che potessi fermarla. Ora è dentro me, non posso spegnere. Domani, come accade spesso, rileggerò questo post e penserò che è stupido, a quanto infantile sia questa mia parte emotiva, ma ora la musica mi attraversa e non posso non abbandonarmi. C'è qualcosa di lirico in questo momento, di assoluto e perfetto, che domani mi parrà sconclusionato e sciocco ma che ora è così.

http://www.youtube.com/watch?v=ubTveCihjoQ&feature=player_embedded