martedì 22 febbraio 2005

Due galline

venerdi il falegname carino è passato dal tuo ufficio assieme all'apprendista giovane per portarsi via una scrivania


l'hai sentito arrivare perchè la tua collega giovane ha cominciato ad agitarsi per via dell'apprendista giovane...così hai scoperto che non sei la sola col brivido da Mastro Geppetto


lei ha 25 anni e si preoccupa che lui possa esser troppo giovane...tu non ce la fai neppure a preoccuparti 'chè la tua attenzione ti sembra tutta completamente fuori luogo


comunque...con la scusa che dimostri 10 anni di meno e visto che eri in buona compagnia...hai fatto la gallina insieme alla tua collega...sicuramente i due falegnami sulla via del ritorno hanno avuto di che parlare  


è solo un gioco...ma perchè ogni volta che ti comporti come una stupidina dopo ti senti in colpa?? chi l'ha detto che devi essere sempre matura posata razionale seria...


sei così da una vita...è noioso


però fare la gallina continua a non piacerti

domenica 20 febbraio 2005

La mia età


giorni fa...ore 9:00 del mattino...davanti all'orologio dove marchi il tuo ingresso al lavoro...


il falegname carino ti si para davanti..." se passi ancora una volta di qui mi inizia davvero a girare la testa..."


tu che fai???...abbassi gli occhi e scappi via...


sei sicura di avere 42 anni'?!??!??!!!?????

domenica 13 febbraio 2005

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???????








...è venerdi sera e il falegname fa avanti  indietro sotto la grande finestra su cui si affaccia la tua scrivania...fuori è buio e tu sei tutta "illuminata" però lo vedi lo stesso...


un pò sopresa ti chiedi perchè a quell'ora stiano ancora lavorando...


poi ti chiedi anche perchè si trovi a passare proprio sotto al tuo ufficio dato che i lavori sono nel blocco oltre il giardino...


...forse stanno trasportando delle cose al camion...no...il camion non c'è...e non c'è nessuno degli altri...solo lui...


mah...


Il fascino di Mastro Geppetto


L’azienda per cui lavori è alloggiata in tre piccole costruzioni a mattoncini…tre blocchi con i giardini al centro e tanti bei terrazzi ai piani rialzati. Nati per abitazioni.


Non è stato facile ricavarci uffici per duecento persone ma…chissà come…ci sono riusciti.


Grazie agli incastri…quelli che tanto ti affascinano…così ovunque sei circondata da pareti che non sono muri ma sportelli cassetti piani convertibili armadi a scomparsa…un piccolo magheggio abile lavoro di un architetto e un’impresa di falegnameria. Ogni volta che si deve spostare una scrivania…ogni dipendente che se ne va…uno nuovo che arriva…ecco l’impresa che riadatta gli incastri.


A luglio avevano adattato anche il tuo ufficio. Così lo avevi visto la prima volta…sdraiato sotto una scrivania ad avvitare non so cosa…carino da morire…con due occhi verdi impenetrabili.


Vi eravate guardati e niente più. Vuoi perché a te non viene bene il fare avances…vuoi perché gli occhi addosso te li mettono sempre quelli più giovani di te e tu ti senti in dovere di fare quella di buonsenso.


Un po’ di mesi fa lo avevi incontrato per caso e avevi chiesto se passava a fissare un gancio alla tua scrivania. Ti serviva davvero…non era una scusa. Aveva risposto si ma il gancio non era mai venuto a metterlo…così avevi smesso di chiedere.


Con l’inizio dell’anno la terza generazione della famiglia proprietaria dell’azienda si è ufficialmente insediata nell’organico…e…l’impresa di falegnameria sta alacremente lavorando per incastrare al centro di tutto il piano due bellissimi uffici per i nuovi rampolli.


Così…in attesa che ti stupiscano con effetti speciali…ti diletti nel vederlo lavorare.


E’ una di quelle persone capace di essere sempre impeccabile…mica facile per un falegname. La sua camicia in ordine perfetta dentro i pantaloni le maniche arricciate con simmetria i capelli corti sulla nuca l’espressione sempre concentrata…è come se la polvere e lo sporco gli restassero lontano. Che invidia. E invidi anche la sua destrezza nel lavoro manuale. E’ una cosa che ti ha sempre affascinato…sin da quando da bambina osservavi tuo zio che costruiva mobili nella sua bottega.


Ogni volta che marchi la cartolina lo incontri.


L’altra mattina ti eri svegliata birichina…accanto all’orologio ti sei voltata verso di lui e gli hai dato un’occhiata…una di quelle inequivocabili…languida…dolcissima…sorridente…una di quelle occhiate che ti dicono “ io ti ho visto…e tu mi vedi????” Poi il giorno…vi siete scontrati di nuovo…e tu bastarda lo hai guardato allo stesso modo…


Al rientro dalla pausa pranzo avevi il gancio alla scrivania.


Ma possibile che valga sempre la vecchia tattica del “far la gattamorta”??


martedì 1 febbraio 2005

Imparare dal vento

Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere, dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire.

Un aereo passa veloce e io mi fermo a pensare a tutti quelli che partono, scappano o sono sospesi per giorni, mesi, anni in cui ti senti come uno che si è perso tra obbiettivi ogni volta più grandi.

Succede perché, in un instante tutto il resto diventa invisibile, privo di senso e irraggiungibile per me, succede perché fingo che va sempre tutto bene ma non lo penso in fondo.

Torneremo ad avere più tempo, e a camminare per le strade che abbiamo scelto, che a volte fanno male, per avere la pazienza delle onde di andare e venire, e non riesci a capire.

Succede perché, in un instante tutto il resto diventa invisibile, privo di senso e irraggiungibile per me, succede anche se il vento porta tutto via con se, vivendo e ricominciare a fluire
ricominciare a fluire
ricominciare a fluire
ricominciare a fluire




(Tiromancino)

Mi arrenderò...

...a questo male che ho dentro...lo farò...?


domani vado dal medico...è deciso


non so se è giusto...non so se è bene...non so più niente...però mi giro e mi dibatto contro il muro che ho intorno


e so che sono preda di questa continua corsa...questo costante affanno...che mi toglie il fiato...il respiro...e non riesco a vivere


e non so cos'è...e non so se è giusto ciò che farò...ma ho forse scelta...???


ho una scelta se attraverso il mondo senza farmi vedere e toccare da nessuno...ho una scelta se spreco una vita come il peccato più mortale???


ho scelta se ho fatto in modo che nessuno mi conosca...che nessuno mi "cerchi"...se non sto bene con nessuno e non sto bene con me stessa...se sto male in compagnia ma sto male da sola...


ho una scelta se soffro come un cane della mia solitudine ma sto così male con gli altri che pare anche gli altri non cerchino di restare con me???


ho solo desiderio di qualcosa che sia una fine ma che non è la morte ma allora esiste un'altra fine?


ricordo il 31 dicembre...


mi alzai al mattino con la consapevolezza che la sera sarei stata sola...


eppure feci una riflessione...posso piangere oppure guardare dove sono e cosa sono...uscii e tornai per cena...


e aspettando la mezzanotte pensai...bene...mi sono fatta la manicure...sono stata dal parrucchiere...ho potuto prepararmi una buona cenetta e comperarmi del buon vino...ho un lavoro...modesto ma ce l'ho...un appartamento carino...non mio ma che con sacrificio posso permettermi di abitare...è molto di più di quanto hanno tante persone adesso nel mondo...


non paga...perchè la solitudine non si compensa con cose materiali...però guardavo le lucine intorno a me...le candele e i profumi...e pensavo che casa mia era come me...carina e colorata pronta per l'arrivo di qualcuno e qualcosa...accogliente per un tepore che non arriva...


e forse aspettare non serve a niente...se non a far volare il tempo e ritrovarsi vecchi con i malanni l'artrite e poca vista per vedere ciò che hai attorno...


così domani vado dal medico e mi arrendo...e chissà se faccio bene però ci vado