martedì 31 agosto 2004

La donna del treno che arrivava in ritardo


Il treno rallentò entrando in stazione…luci fioche…aria densa e sporca…sera di una tipica fine estate… era il 20 agosto…ore 22:30…esattamente 4 anni prima se n'era andata lo stesso giorno alla stessa ora da quella stessa stazione…si interrogò sulla teoria delle coincidenze

Lo stridere delle ruote sui binari e il colpo del treno che si arrestava la scossero distogliendola per un attimo dai suoi pensieri…guardò fuori dal vetro un po’ intimorita…l’aria era così densa da impedirle di distinguere…sentiva il cuore battere accelerato

Poi abbassò leggermente lo sguardo e oltre il vetro lo vide…lui aprì la porta…la aiutò a scendere…si avvicinarono per un attimo in silenzio guardandosi negli occhi…poi le prese la mano e la valigia e s’incamminarono verso l’uscita

Tremava…così forte da non poterlo nascondere…era sempre così quando l’ombra del desiderio la raggiungeva e lei soccombeva…impotente

Calmati” disse lui fermandosi un istante e avvolgendola…la baciò sulla fronte guardandola dritto negli occhi…serio

Guidarono fino a casa sempre allacciati da qualcosa…gli occhi…le mani…l’aria…il respiro…

un percorso ardente a piedi nudi…fino all’ascensore…di ferro…aperto…rosso vivo all'interno…e alzando gli occhi vide i cavi scoperti che tiravano su la cabina…e pensò che anche lei era così…trasportata in alto...sospesa nel vuoto...in volo verso chissà cosa

Entrarono nell’appartamento buio…un miagolio venne loro incontro…la gatta sorniona e un po’ indagatrice si strusciò a lui puntandole addosso due occhioni metallici…si avviarono in camera…lui accese una piccola lampada…lei si soffermò guardandosi intorno…la luce svelava una stanza morbidamente arruffata di cose…

Le si avvicinò abbracciandola e cercando di baciarla…lei ricambiò l’abbraccio evitò la sua bocca…si sfidarono gli occhi finchè lui non distolse lo sguardo e indietreggiò sedendosi sul letto attirandola vicina a se…

Cosa vuoi fare” le disse…lei si scostò…”Andare in terrazza” rispose avviandosi fuori nel buio

L’aria fuori era calda e profumata gli alberi vicini…lui la raggiunse e l’abbracciò di nuovo incollandolesi addosso senza mai staccarsi lo sguardo riportandola dentro e lei seguendolo

Si spogliarono a vicenda in silenzio…al buio...si amarono due…tre volte…in modo veloce…audace…storditi…sorpresi…e lei pensò a com’era strano e bello restare dentro a quel momento nel quale lui la tratteneva

......................

domenica 29 agosto 2004

Se mi lasci non vale, se mi lasci non vale

La valiglia su letto quella d'un lungo viaggio,
e tu senza dir niente hai trovato il coraggio,
con l'orgoglio ferito di chi poi si ribella,
ma quando t'arrabbi sei ancora più bella.

E così su due piedi io sarei liquidato,
ma vittima, sai tu, bilancio sbagliato.
Se un uomo tradisce, tradisce a metà, e cinque minuti e non eri più quà.

Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale)
Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale)
Non ti sembra un po' caro il prezzo che adesso io sto per pagar?

Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale)
Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale)
Dentro quella valiglia tutto il nostro passato non ci puo star.

Metti a posto ogni cosa e parliamone un po'.
Io di errori ne ho fatti e di colpe ne ho,
ma quello che conta tra il dire e il fare
Saper andar via ma saper ritornare.

Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale)
Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale)
Non ti sembra un po' caro il prezzo che adesso io sto per pagar?

Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale)
Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale)
Dentro quella valiglia tutto il nostro passato non ci puo star.



Oggi mi hanno parlato con questa canzone...


Carino no? divertente...inutile negare l'evidenza...se non fossi così bastardo saresti l'uomo per me...Julio Iglesias non me lo aveva ancora dedicato nessuno


ragazzino

giovedì 19 agosto 2004

30 bellissime ore


lo aveva incontrato per caso...un sabato pomeriggio...lui le aveva sorriso e detto qualcosa di generico a proposito di una canzone


ricordava di averlo giudicato carino ma niente più...era uno dei tanti...partiva per la tangente ecco...a momenti cominciava a raccontare e gli piaceva essere ascoltato...questo l'aveva colpita...ma nulla più...e d'altronde non le importava


lo aveva rivisto il giorno dopo...sempre per caso...lei in fuga da un attacco di rabbia...lui chissà da cosa


era nell'aria che entrambi avevano cose a cui non pensare...entrambi inquieti della propria situazione e di se stessi...entrambi soli e ironici...


fu sempre per caso che parlarono tutto il pomeriggio fitto fitto...con allegria e malizia...lui corteggiandola sfacciato...da bastardo irriverente...arguto e veloce...un pò falco e un pò gatto...lei leggermente distaccata e divertita...forte dei suoi anni in più...


c'era in entrambi la voglia di lasciarsi andare ad un sogno...seppur per poche ore...un sogno dove fossero attori...l'una per l'altro...e tacita era nata la complicità...


le canzoni...i balli...i regalini...la sua sembrava una danza nel farla sentire la più bella...una regina


poi si raffreddò...senza che lei capisse come...sapeva solo che lui non c'era più...non la sognava più...divenne sfuggente...annoiato...noioso...e lei cominciò a tremare


non capiva...era confusa...dove aveva sbagliato...


la notte fece un sogno...al mattino cercò di ricordarlo...ma col passare delle ore svanì e lei non riuscì a fissarne il ricordo


allora capì...non c'erano sbagli...un sogno è fatto per poco...è solo quel che accade in quel momento...svanisce comunque...e assieme ad esso il tempo che è trascorso...


...per lei...30 bellissime ore

Ferragosto


Si era svegliata strana...d'altronde ormai ferragosto era entrato a far parte di quei giorni di festa in cui ci sente sempre un pò strani se si è soli...


e lei sola lo era...ma si era svegliata ripromettendosi di non cì pensarci e di sorridere...di tenersi impegnata in modo cauto...quasi a non combattere quel caldo asfissiante che...da solo...metteva malumore


il suo sms era arrivato poco prima di pranzo...sentiva ancora il sapore caldo e amarognolo del caffè mattutino...un semplice messaggio di auguri...come era ormai di moda inviare...


certo non le aveva fatto piacere...ma aveva mantenuto la calma...e insieme alla sorpresa le si era risvegliata l'ansia di rivalsa e di vendetta


cosa fare...rispondere educata e glaciale...educata come le avevano insegnato...ignorare...replicare con veemenza...un vortice mentale si era alzato tra i suoi pensieri cercando una risposta che servisse a schiacciare definitivamente il suo interlocutore...a fargli capire...a farlo tornare pentito e finalmente consapevole


poi la calma era riemersa padrona...e lucidamente aveva sentito la risposta dentro di se...


in nessun modo lui avrebbe capito...ma lei...lei lo voleva così?...no...


cancellò il messaggio finalmente sicura...era "lei" ad aver capito...


era tempo di vivere...parlando davvero...respirando davvero...il resto non era mai esistito

sabato 7 agosto 2004

Speachless


6 agosto 2004 ore 06:46:02


"mi spiace solo di una cosa...che non mi hai capito...ti chiedo scusa...nient'altro...insomma non me la perdoni?...ok...un bacio"


NO COMMENT