giovedì 25 marzo 2004

la voce

a volte il dolore è così profondo che puoi solo tenerlo in silenzio...sua voce sarebbe un urlo straziante un detonatore che esplode...ma ci vuole rispetto

così intenso pezzi di te si modificano si adeguano compensano si aiutano...

dolore che piange lamento nascosto in fondo al tuo pozzo celato in cantina...

rimandi di scendere di andare a vedere ti immergi ognidove per dimenticare e non ascoltare il lamento costante che ormai dentro te è diventato assordante

inutile vivere lassù al quarto piano grandi finestre luci ampi spazi...inutile...affollare di pensieri persone suoni chiacchiere intasare di oggetti!!!!

il tuo pozzo celato in cantina tappato ormai straripante non puoi più rimandare di farlo svuotare...

ma ci vuole rispetto ci vuole silenzio il dolore ha diritto al suo requiem di scorta ogni morte è un passaggio e un addio glielo devi ma lo fai con ritegno senza urla nè scene

non puoi più rimandare acre e nauseante il tuo pozzo celato ha le ore contate

sei in procinto di scendere da sola in silenzio con timore del tempo che ti ci vorrà...la paura di quello che il pozzo sarà...

ma non c'è alternativa e tu ti fai coraggio parti per il tuo viaggio con la nuda realtà

sarà forse domani o magari più avanti arriverà la domenica che ti compenserà


3 commenti:

  1. ... il dolore... una specie di prigioniero recluso... che possiamo torturare solo in solitudine, al buio, quando ogni altro frastuono si spegne...

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  2. ...oppure liberarlo....

    ...complimenti. Stai bene.

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  3. Ho paura che prima o poi tanto dolore uscirà anche senza il mio volere...

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